Basilica San Paterniano

La Basilica

La primitiva abbazia di San Paterniano, fondata attorno al VIII secolo dai monaci Benedettini e dedicata originariamente a San Martino, sorgeva extra moenia, lungo la via Flaminia, dove si trovava, ab origine, il sepolcro di San Paterniano. 

La Storia

La primitiva abbazia di San Paterniano, fondata attorno al VIII secolo dai monaci Benedettini e dedicata originariamente a San Martino, sorgeva extra moenia, lungo la via Flaminia, dove si trovava, ab origine, il sepolcro di San Paterniano. Con ogni probabilità l’antica abbazia fu edificata su una preesistente basilica dedicata al Santo risalente alla metà del V secolo.
Nel 1251 Innocenzo IV consacrò una nuova e più imponente basilica. Il complesso fu abbandonato dai monaci benedettini, ai quali subentrarono, nel 1497, i Canonici Regolari che ne intrapresero la ricostruzione ultimata attorno al 1503.
Attualmente l’unica testimonianza superstite sul luogo del sepolcro di San Paterniano e dell’Abbazia benedettina è, in via dell’Abbazia, la cappella commemorativa edificata nel 1566.
Ragioni di sicurezza imposero ben presto ai Canonici Regolari di stabilire la loro sede in un luogo più sicuro, all’interno della cerchia muraria della città, lontano dalla portata delle scorribande di truppe armate. La città di Fano, divenuta infatti oggetto delle mire espansionistiche di Cesare Borgia e poi delle contese territoriali tra i Medici e i Della Rovere, visse nel corso della prima metà del Cinquecento il periodo più travagliato della sua storia.
Al 1512, come attestato dai documenti, risalgono i primi acquisti da parte dei Canonici Regolari di edifici attorno alla chiesa di S. Niccolò, già di proprietà della vecchia abbazia. Benché nel 1528 il nuovo complesso abbaziale all’interno della cinta muraria cittadina fosse già edificato, la costruzione della basilica, autorizzata da Paolo III, non iniziò prima del 1547, mentre i lavori di completamento e rifinitura della struttura furono ultimati entro il 1558. Soltanto negli anni successivi furono invece realizzati il portale maggiore (1573), il puteale al centro del chiostro (1577) e il campanile, il cui contratto risale al 1592 ma che fu ultimato solo nel 1602.
La basilica con l’annesso convento appartenne ai Canonici Regolari del Santo Salvatore fino al 1860; dal 1922 è officiata dai Padri Cappuccini.

L’attuale Basilica di San Paterniano, situata in Piazza Sansovino fu consacrata il 18 aprile 1558, Domenica in Albis, dal patrizio fanese Vincenzo Negusanti, Vescovo della città dalmata di Arbe.

L'Architettura

Le guide fanesi del 1600-1700 e alcuni storici locali, riferiscono l’ideazione del complesso (basilica, abbazia e campanile) a Jacopo Tatti detto il Sansovino (1488-1570). All’origine dell’equivoco attributivo è forse l’errata interpretazione della firma apposta all’interno della sponda del puteale collocato al centro del chiostro dove si legge “JACOBUS VENES F”. Come chiariscono i documenti di archivio, questa deve essere riferita allo scalpellino veneziano Jacopo di Stefano Bambagiani, attivo nei cantieri della basilica. Al Bambagiani si deve anche l’ideazione e realizzazione, nel 1573, del portale caratterizzato dalla combinazione di elementi architettonici di chiara reminiscenza michelangiolesca, il timpano curvo e il modiglione a doppia voluta sul quale era prevista dal contratto una statua raffigurante San Paterniano.
La facciata, non completata con il rivestimento in pietra, fatta eccezione per l’imponente portale, con ogni probabilità doveva prevedere due portali laterali, come attestano le tracce visibili dei due archi tamponati.

L’interno dell’edificio, a pianta basilicale, caratterizzato da una sobria eleganza di tradizione rinascimentale, è suddiviso in tre navate da possenti pilastri cruciformi. Una commistione di soluzioni architettoniche di tradizione quattrocentesca con quelle del Cinquecento, è rintracciabile nell’abbinamento della volta a botte della navata centrale con la cupola semisferica priva di tamburo e le calotte di copertura delle campate nelle navate laterali.