Cappella di San Paterniano
A destra dell’altare maggiore, a cornu epistulae, si trova la cappella dedicata a San Paterniano, il cui attuale assetto risale al 1636.
A destra dell’altare maggiore, a cornu epistulae, si trova la cappella dedicata a San Paterniano, il cui attuale assetto risale al 1636. Al posto dell’arco che oggi mette in comunicazione le due campate della cappella, si alzava un muro ed era possibile accedere al sacello del Santo Patrono solo attraverso la porticina comunicante con il coro.
La parte anteriore della cappella, un tempo dedicata al Beato Pellegrino, fu decorata dal pittore fanese Sebastiano Ceccarini (1703-1780), allievo di Francesco Mancini e continuatore della tradizione classicista bolognese, il quale eseguì l’affresco della cupola con la Gloria di San Paterniano e le due tele raffiguranti San Paterniano che abbatte gli idoli (a destra) e San Paterniano che parla al clero assistito da un angelo (a sinistra). Una lapide posta sul pavimento ricorda il luogo di sepoltura del Ceccarini.
Il simulacro di San Paterniano, vestito di abiti pontificali, collocato nella parte arretrata della cappella, è adagiato dentro un’urna di alluminio anodizzato, posta sopra un basamento marmoreo, su disegno del Prof. Giuseppe Nori ed esecuzione della Ditta F.lli Del Vecchio di Fano. Dello stesso professore è la maschera in scagliola con colla. Il tutto è stato realizzato nel 1960 nella ricorrenza delle feste centenarie. Le ossa del Santo sono tuttora conservate in una cassetta di zinco posta sotto il cuscino su cui poggia la testa.
Dietro l’urna, incassato nel muro si conserva l’arca marmorea che per tanti secoli ha custodito le spoglie del Santo Vescovo fino al 1551 quando furono traslate nell’attuale collocazione.
Gli affreschi dell’agile cupoletta e del lanternino (Gloria di angeli) furono realizzati dall’urbinate Antonio Viviani, detto il Sordo. Alle pareti sono collocate tre tele del ferrarese Carlo Bononi (1569-1632), raffiguranti San Paterniano che guarisce la cieca Silvia (altare), S. Paterniano avvisato da un angelo della morte mentre dorme (a destra) e la Ricognizione del corpo di San Paterniano, eseguite dopo il 1610 (a sinistra).