Il Santo - Vescovo e Patrono di Fano
Secondo un’antica tradizione, San Paterniano nacque a Fano verso il 275 d.C. Mentre infuriava la persecuzione di Diocleziano una visione angelica lo avvertì di lasciare la città, riparando in luogo deserto al di là del fiume Metauro.
Secondo un’antica tradizione, San Paterniano nacque a Fano verso il 275 d.C.
Mentre infuriava la persecuzione di Diocleziano una visione angelica lo avvertì di lasciare la città, riparando in luogo deserto al di là del fiume Metauro. Questo luogo è tradizionalmente identificato in S. Angelo in Ferriano, località nei pressi del fiume Metauro a 13 Km da Fano, dove è tutt’ora esistente una grotta indicata come uno dei primi rifugi costruiti dai cristiani, ma a tutta evidenza è antica cisterna o magazzino per granaglie.
Fu dapprima eremita presso Fano, quindi abate di un monastero e successivamente, quando le persecuzioni cessarono e il Cristianesimo divenne religione di Stato con l’imperatore Costantino il Grande (Editto di Milano del 313 d.C.), la cittadinanza fanese reclamò Vescovo il virtuoso eremita che la voce comune considerava santo.
Invano egli tentò di opporsi, tanto che «quasi a viva forza» fu portato in città.
Governò la diocesi per 42 anni placando gli animi, istruendo e confortando. I pagani, trascinati dalla sua predicazione, abbandonarono gli idoli e distrussero i templi stringendosi al Santo Vescovo.
Il Signore avvalorò il suo zelo con una bella fioritura di prodigi. Avvertito della fine imminente, intraprese la visita all’intera diocesi, volendo arrivare di persona dove non era giunto il suo insegnamento di Vescovo. Morì alla periferia della città il 13 novembre, probabilmente dell’anno 360 d.C..
La traslazione delle spoglie del Santo, dall’originario luogo di sepoltura all’attuale Basilica, risale al 10 Luglio del 1551, giorno e mese in cui tutt’ora è celebrata la sua festa.
Al 25 Giugno 1634, secondo le disposizioni impartite da Papa Urbano VIII, risale invece la decisione del Consiglio Generale fanese di eleggere S. Paterniano principale protettore della città. Anche le città di Grottammare e Cervia lo venerano come Santo protettore.
Sul suo sepolcro si moltiplicarono i prodigi e il suo culto si estese rapidamente in Romagna, Veneto, Toscana, Umbria e anche oltre i confini d’Italia (Dalmazia). Trentadue paesi l’hanno scelto patrono e molte località portano il suo nome. A Venezia è a lui dedicata un’importante basilica.
Le sue reliquie si venerano a Fano, nella Basilica a Lui dedicata.
(Le notizie sulla vita di San Paterniano ci sono state tramandate da un codice del XII secolo: Codice Nonantolano, Archivio del Capitolo di Fano).